TENTATA DECADENZA DEL SINDACO BERGAMINI, SCAMPATA LA TRAPPOLA

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Servizio n.1076046: 16 Giugno 2015 - Municipio - Ufficio del Sindaco - ROVIGO (Rovigo) - Insediamento di Massimo Bergamin a Sindaco di Rovigo - Insediamento di Massimo Bergamin a Sindaco di Rovigo - - - fotosandri

A un certo punto, nella nottte le firme potenziali in calce alla lettera di dimissioni erano 17: un numero sufficiente a far saltare l’amministrazione di Massimo Bergamin. Insomma: la sfiducia nella notte sembrava ad un passo. Poteva essere davvero la notte dei lunghi coltelli. Invece le lame si sono scoperte spuntate all’ultimo momento, e così il sindaco di Rovigo, è rimasto al suo posto grazie al soccorso pentastellato, con il gran rifiuto da parte dei consiglieri comunali grillini di firmare le dimissioni congiuntamente al resto della minoranza e a cinque esponenti della maggioranza. Il golpe è fallito, quindi, ma stavolta è andato davvero vicinissimo al colpo. Una volta saltato il banco, è stato tutto un rincorrersi di smentite e di precisazioni, di attestati di fedeltà non richiesti al primo cittadino. In realtà quello che è successo è molto semplicemente che nessuno si fidava fino in fondo degli altri e, soprattutto in maggioranza, i consiglieri disponibili al rib­altone prima di avallare l’operazione volevano constatare che il nu­mero minimo fosse raggiunto. Alla fine la ciambella di salvataggio per l’amministrazione è arrivata dai consiglieri del M5S che, nel corso di una riunione, hanno deciso di pu­ntare su una mozione di sfiducia da presentare in aula. Che equivale ad un salvataggio della giunta. Secca e dura la replica del sindaco: «Io non mi fermo. Girate pure per raccogliere le firme, prenotate anche il notaio. A Rovigo non passeranno i clan ed i loro complici».

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