Massimo Bitonci, sindaco con i bicipiti, ha preso un crampo e ha dichiarato forfait. La sua giunta è finita a gambe all’aria. L’esponente leghista pensava, come tutti gli amministratori di fare della città del Santo la sua rivoluzione. Così, purtoppo per Padova, non è avvenuta. Se all’inizio la sua amministrazione è partita con la bandiera sventolante del cambiamento e con molte intransigenze, man mano che le settimane passavano, si è ritrovata lentamente impantanata in mille interessi e altrettante beghe di palazzo. Le colpe non vanno addebitate a nessuno. Forse qualcuna al caratteraccio e, ad un eccesso di decisionismo di Bitonci. La città di Sant’Antonio non è un comune per nulla facile da amministrare. Racchiude complessità e criticità. Sarebbe servita più condivisione e a volte qualche piccolo passo indietro. Comportamenti che però non rientrano nella personalità dell’ex primo cittadino. Bitonci, oggi grida alla congiura di palazzo e se la prende con gli ex alleati di Forza Italia. Gli risponde il sottosegretario all’ambiente Barbara Degani, esponente di spicco del partito di Berlusconi precisando che Bitonci se l’è cercata da solo. Non ha tutti i torti. Vecchio proverbio dice: “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso”.