Prima di decidere se entrare o meno nel programma di accoglienza, pretendevano di visitare l’appartamento dove sarebbero stati alloggiati. Che, per inciso, doveva essere rigorosamente in centro città. E, solo se fosse stato di loro gradimento, sarebbero tornati in caserma la settimana successiva per farsi identificare e fotografare, come prevede la procedura per ottenere lo status di rifugiati. È la singolare richiesta avanzata alla caserma Sasso da 9 stranieri provenienti dalla Guinea, di età compresa tra i 18 e i 36 anni, che hanno tenuto impegnati i poliziotti per più di 2 ore. Alla fine, gli africani sono stati costretti a sottoporsi al fotosegnalamento, altrimenti sarebbero stati espulsi. E si sono inoltre dovuti accontentare di una camera d’albergo. Tutto è cominciato attorno alle 8.30. È a quell’ora che gli stranieri, provenienti dal Centro di identificazione ed espulsione di Trapani, dove erano stati ospitati per circa un mese dopo lo sbarco, sono scesi dal pullman e hanno subito affermato di non voler rispettare il protocollo.