Gli anziani come risorsa, e non solo come problema. In particolare in una regione come il Veneto, dove l’aspettativa di vita media sfiora ormai i 90 anni e dove, entro il 2030, un quarto della popolazione avrà più di 65 anni e ci saranno 200 anziani ogni 100 giovani. Invertire la prospettiva e valorizzare l’apporto sociale e comunitario della terza e della quarta età è l’obiettivo dell’iniziativa legislativa assunta dalla Giunta regionale “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo”: approvato dall’esecutivo veneto, su proposta dell’assessore al sociale Manuela Lanzarin, il disegno di legge sta per arrivare sui banchi del Consiglio regionale, “Mi auguro che l’assemblea legislativa valuti e approvi celermente il testo – dichiara l’assessore – perché abbiamo bisogno di una cornice legislativa che aiuti a promuovere una nuova cultura dell’anziano e stimoli una diversa concezione della vecchiaia”. La legge sull’invecchiamento attivo si propone di superare l’esperienza del servizio civile per anziani. “Il Veneto ha bisogno di investire nella solidarietà tra generazioni, nell’educazione ad una vecchiaia attiva e responsabile, nonché nella salute e nel benessere degli ‘anni d’argento’– conclude l’assessore – Andare in pensione non significa diventare inattivi.