“Per avere una ‘buona scuola’ servono concorsi organizzati su base regionale: basta con il valzer degli insegnanti e cattedre ancora scoperte a tre mesi dalla prima campanella. La qualità del servizio scolastico non può prescindere dalla continuità didattica”. Lo ribadisce l’assessore all’istruzione e formazione della Regione Veneto, Elena Donazzan, facendo il punto, ad un trimetre dall’avvio dell’anno scolastico, sulle condizioni della scuola veneta. “Questo è stato il peggior inizio di anno scolastico nella storia della nostra repubblica – dichiara l’assessore, che si fa interprete delle tante segnalazioni di disagio, disservizi e malfunzionamento dell’organizzazione scolastica raccolte da sindacati, famiglie, amministratori, dirigenti e insegnanti – imputabile soprattutto alla disastrosa gestione delle entrate in ruolo e delle supplenze attuata dal governo. Quella che nelle intenzioni dell’esecutivo nazionale doveva essere la ‘buona scuola’ si è rivelata. in realtà. una riforma fallimentare. “La Regione non intende rendersi complice di questa ‘cattiva scuola’ – afferma Elena Donazzan – e, forte del percorso legislativo e referendario avviato per rivendicare maggiori condizioni di autonomia, rivendica piena titolarità per attivare e gestire concorsi per dirigenti e personale docente su scala regionale