PARTORISCE IN CASA: ARRIVANO GLI ISPETTORI

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Donna cadorina partorisce a casa assistita dal marito dopo essere stata dimessa dall’ospedale di Belluno. La notizia (data da Il Gaz­zettino nei giorni scorsi) ora è arrivata in Regione tanto che il presidente ha chiesto di far luce su quanto successo. Così Luca Zaia: «Ho appreso dai giornali bellunesi della denuncia del sindaco di Pieve di Cadore relativa a una signora che afferma di essere stata costretta a partorire nella propria abitazione per presunte carenze del sistema sanitario locale. Per fare chiarezza assoluta e definitiva sul tale fatto, ho immediatamente ordinato al direttore generale dell’Area Sanità e Sociale della Regione di attivare il corpo ispettivo affinché possa produrmi al più presto una relazione su quanto realmente accaduto. Se emergeranno eventuali colpe i responsabili andranno individuati e puniti».  La decisione di Luca Zaia non poteva non trovare l’approvazione di Maria Antonia Ciotti sindaco di Pieve di Cadore da sempre impegnata nella difesa dell’ospedale e dei servizi sanitari della periferia montana. «Bene, molto bene che il presidente Zaia mandi un’ispezione -assicura il sindaco Ciotti- è doveroso che lo faccia come è doveroso che il servizio venga riaperto al più presto». La questione è quella del Punto Nascita dell’ospedale del Cadore (in foto) chiuso per mancanza di personale dallo scorso settembre, da quel momento si nasce solo a Belluno.

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