Pronto soccorsi presi d’assalto. Dal Cadore a Feltre passando per Belluno è boom di accessi alle sale d’aspetto degli ospedali. Gli ingressi hanno subito una costante crescita nei giorni scorsi con particolare picco nella giornata di ieri quando corsie, ambulatori e sportello per il ricevimento si sono fatti incandescenti. Il via vai di malati è stato costante, con punte in particolari ore e ingorghi che hanno creato qualche attesa in più rispetto al solito per i codici di minor gravità. Tutta colpa dell’influenza. Il male di stagione ha raggiunto il picco più alto, come era stato annunciato settimane fa. E oggi, c’è da aspettarselo, si replicherà. Per medici e infermieri sarà un’altra giornata di fuoco, tra dolori muscolari, febbre elevata e complicanze varie il sistema sarà messo alla prova. L’H3N2, il ceppo virale influenzale, d’altra parte, aveva iniziato a mettere in ginocchio i bellunesi dal mese scorso. Già un mese fa la crescita era notevole e maggiore addirittura rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando la percentuale di ricoveri dopo l’ingresso nell’area di emergenza urgenza si attestava a 12,70%. La fase più nera della diffusione del virus era attesa proprio tra la metà e la fine di gennaio. Appunto. Ad arrivare in pronto soccorso il più delle volte sono persone anziane o comunque adulti e bambini con già gravi patologie a carico perché ai sintomi dell’influenza si aggiungono complicanze, spesse volte polmonari.