L’AUTONOMIA VIOLATA E’ UN CASO EUROPEO

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La visita della delegazione del Consiglio d’Europa è l’ultimo tassello di un mosaico che il Bard prepara da due anni. Nel 2015 infatti il movimento inviò a Strasburgo un esposto intitolato Le politiche dello Stato italiano violano la Carta europea delle autonomie locali. In dodici pagine, il documento fa notare l’incongruenza di uno Stato che riconosce a Belluno lo status di specificità montana, e che contemporaneamente toglie le risorse alla Provincia. E l’incongruenza non è passata inosservata in Europa. Difatti giovedì i tecnici di Strasburgo (un rappresentante olandese e una spagnola) approfondiranno la situazione. «È un’opportunità unica spiega la presidente del Bard Alessandra Buzzo, che sarà presente all’incontro . La questione bellunese arriva sotto la lente dell’Europa: finalmente potremo spiegare senza filtri qual è la situazione del nostro territorio, il quadro economico drammatico delle nostri istituzioni locali, il fallimento della riforma delle Province,la problematica di un’­area interamente montana, confinante con l’estero e stretta tra realtà confinanti autonome. Sarà l’occasione per sollecitare il ripristino dei finanziamenti agli enti locali, ma anche per chiedere che venga riconosciuta concretamente la specificità di quest’area montana; chiederemo il rispetto della Carta delle Autonomie Locali e della Costituzione italiana, con la cancellazione della legge Delrio e il ritorno all’elettività».

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