a procura ha chiesto la riapertura dell’inchiesta a carico dell’assistente sanitaria dell’Usl di Treviso sospettata di non aver vaccinato 500 bambini. L’ipotesi è di omissione di atti d’ufficio, la stessa formulata all’avvio delle indagini lo scorso anno concluse con l’archiviazione del fascicolo. La richiesta al Gip del Pm trevigiano Barbara Sabbadini sarebbe giustificata dall’emergere di nuovi elementi come il controllo a campione su alcuni bambini vaccinati dall’assistente sanitaria che non presentano tracce della profilassi. Quella della procura è l’ultima mossa nello scacchiere di una vicenda che sul piano giudiziario e legale si preannuncia piuttosto complicata, mentre proseguono i controlli sul piano sanitario sui bimbi, con una procedura analoga in fase di avvio nei presidi sanitari di Tolmezzo e San Daniele, in Friuli, dove la 31enne Emanuela Petrillo ha lavorato: qui sarebbero 6mila i piccoli nell’elenco da lei vaccinati. Attraverso il suo legale, l’avvocato Paolo Salandin di Montebelluna, l’assistente sanitaria ha fatto sapere che intende chiedere all’Usl di Treviso un risarcimento per i danni subiti.