Spogliarelli, arrampicate, giardini scambiati per vespasiani. Se si va avanti così, l’estate 2017 a Venezia sarà ricordata per essere l’estate degli eccessi, ancor più di quella dello scorso anno quando l’immagine simbolo del degrado turistico fu il sedere mostrato da una gentildonna davanti all’hotel Danieli a beneficio del Bacino di San Marco. Ora però i profanatori della sacralità di Venezia non la passeranno più liscia. Perché è arrivato il primo segnale, nello stile colpirne uno per educarne cento. A farne le spese, un 40enne di Spinea (cittadina di nascita del sindaco Luigi Brugnaro) multato con 3.300 euro per aver fatto la pipì nei giardini di piazzale Roma, con l’aggravante dettata dal fatto che i bagni pubblici erano distanti non più di 50 metri. A sorprenderlo è stato lo stesso comandante della Polizia locale, Marco Agostini, preso in contropiede dalla candida giustificazione: «Mi scappava». Al comandante invece non è scappata l’occasione di applicare la nuova normativa statale del 2016 che inasprisce le sanzioni amministrative per questo genere di comportamenti. Ed è fioccata la multa record, prima a Venezia per un caso del genere. E se fosse andata a buon fine anche la caccia alla modella, non l’avrebbe passata liscia nemmeno la signorina tedesca a seno nudo e in maschera (un minimo di pudore) beccata dai segugi dei social prima che dai vigili su un set fotografico osè in campo della Fava, tra San Marco e Rialto.