Un rodigino e un padovano sono finiti in carcere, una 40enne rumena ai domiciliari. Le indagini, però, non sono concluse e non è detto che non saltino fuori altri componenti della banda delle rapine, terrore delle sale giochi del Polesine e non solo. È il risultato di oltre un mese di appostamenti e pedinamenti vecchia maniera condotti dai carabinieri del Nucleo investigativo, dal Nucleo radiomobile e delle Stazioni di Badia e Lendinara. In tutto, 25 militari dell’Arma dai primi di aprile hanno vigilato notte e giorno su una decina di sale slot del Polesine, del Ferrarese e del Veronese. Le stesse che erano sorvegliate anche dalla banda che poi metteva a segno i colpi: uno entrava fingendosi avventore e studiava la situazione, l’altro entrava con passamontagna e pistola. I due uomini condotti in carcere sono Enrichetto Tocchio, polesano di 54 anni, già ai domiciliari per la rapina del 29 aprile alla Mega Vlt di Rovigo, e Massimiliano Pavan, 39 anni, della Bassa Padovana, ritenuti responsabili della rapina del 1. aprile alla Las Lendinaras. Quel giorno il padovano era stato chiuso dal rapinatore all’interno del locale, con altri avventori, e poi sentito dai militari come testimone. Solo in seguito i carabinieri lo hanno collegato al colpo. È stata la rapina del 29 aprile a Rovigo a determinare la svolta nelle indagini. In quell’occasione erano stati presi il rodigino e una donna rumena di 40 anni, M.T.B., dopo che la dipendente della sala giochi aveva reagito gettando il posacenere in faccia al rapinatore. grazie alle perquisizioni scattate il 29 aprile, i carabinieri hanno recuperato targhe alterate, passamontagna e la pistola