UNA DONNA MUORE IN SALA OPERATORIA

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“Ci siamo trovati di fronte a un evento imponderabile, imprevedibile, improvviso e alla fine irrecuperabile”. Il direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella, commenta così la morte in sala operatoria di Alessandra Braga, 42 anni di Cavarzere, che stamattina non è sopravvissuta a un intervento “routinario” alla tiroide. Il percorso clinico della signora era tenuto sotto controllo da almeno un anno. Cinque anni fa, infatti, la donna era stata salvata dal primario di cardiologia Loris Roncon, per un’insufficienza miocardica. Lo scorso anno era stata nuovamente operata per una vasculopatia autoimmune con un’angioplastica. “Abbiamo atteso un anno per intervenire sulla tiroide, una patologia per la quale era indicato l’intervento chirurgico – ha precisato il direttore generale – intervento che è stato eseguito senza complicazioni finché non è arrivato il momento della sutura”, ha detto ancora Compostella. Erano circa le 10 quando ancora intubata e sotto anestesia, alla fine dell’intervento in otorinolaringoiatria era stato eseguito “senza complicazioni” – ha sottolineato Compostella – Alessandra Braga è andata in bradicardia. Il cuore ha cominciato a battere molto lentamente. L’arresto cardiaco è stato affrontato subito con farmaci e massaggio cardiaco esterno. Le manovre rianimatorie sono durate un’ora e mezza, ma alle 11,10, è stato dichiarato il decesso della donna. Il cuore si era fermato. Il pm Sabrina Duò ha già disposto l’esame autoptico della donna, mentre i carabinieri sono andati a recuperare le cartelle cliniche e la documentazione in reparto al Santa Maria della Misericordia.

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