intelligenza emotiva in era social

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Dopo aver dimostrato nell’ultimo articolo che ognuno di noi può essere dotato di una particolare intelligenza, in questo pezzo vorrei soffermarmi su una tipologia specifica, quella emotiva. Nella società di oggi ci stiamo sempre più abituando ad avere innumerevoli amici sui social, rischiando però di trascurare le relazioni reali; stringiamo diverse amicizie al giorno e condividiamo stralci della nostra vita con amici e conoscenti… ma chi si occupa veramente di mantenere e di curare le relazioni, quelle vere? Il concetto di Intelligenza Emotiva (Emotional Intelligence) è stato reso noto dalla pubblicazione dell’omonimo libro di Daniel Goleman, psicologo, giornalista e scrittore statunitense. Secondo la sua teoria vi sono almeno cinque elementi che caratterizzano una persona dotata di questo tipo d’intelligenza: prima fra tutte è la capacità di riconoscere i propri sentimenti, quelli altrui e quindi di distinguere gli uni dagli altri; prevede poi la capacità di sapersi motivare, di saper controllare i propri stati d’animo e di provare empatia. Questo termine deriva dal greco “en pathos” – “dentro il sentimento” e consiste nella capacità di porsi nei panni altrui in una maniera tanto profonda tale da permettere di “condividere” lo stato emozionale con l’altro. Quest’insieme di capacità renderebbe più facile l’interazione con gli altri, permettendo – a chi ne è provvisto – di riconoscere i sentimenti e le preoccupazioni altrui e quindi di sintonizzarsi sullo stesso piano emotivo. Si tratta forse di un’intelligenza più innata che appresa, ma non per questo non migliorabile; chi ne è provvisto può definirsi una persona particolarmente affidabile e attenta sia in qualità di amico che di coniuge. A partire dal 1938, il dipartimento di ricerca dell’Università di Harvard ha dato vita a uno studio longitudinale con l’obiettivo di capire cosa renda davvero felici le persone. Dai risultati recentemente emersi sembra che, nel tempo, ciò che più appaga la maggior parte delle persone, sia la qualità delle relazioni instaurate nell’arco della vita e sarebbe proprio l’intelligenza emotiva a rendere più semplice l’instaurazione e il mantenimento di relazioni soddisfacenti, attitudine che al giorno d’oggi non è da sottovalutare. Pertanto, senza nulla togliere alla fetta di vita social che tutti oramai abbiamo e che va bene curare, impegniamoci a non tralasciare gli affetti appartenenti alla vita reale, dal momento che, alla fine, sono proprio quelli a riempirci il cuore. Voglio dire, meglio ricevere un “like” o un abbraccio? Infine, se è vero che tale intelligenza ci permette di creare legami stabili, più duraturi e felici nel tempo, che sia da considerare come una ricetta per il vivere insieme felici e contenti? Magari, se si è in due a possederla, potrebbe funzionare!

camillatombetti@gmail.com

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