L’accusa è pesantissima: essersi approfittato della condizione di fragilità emotiva e psicologica di alcuni minori della comunità di cui era il direttore per farli diventare l’oggetto dei propri morbosi appetiti sessuali. È l’accusa da cui deve difendersi un 60enne, residente nel Montebellunese, rinviato a giudizio per violenza sessuale nei confronti di minori ospiti di una struttura oggi non più funzionante e in passato collegata alla Casa del Fanciullo di Padova. A far partire le indagini sono stati le denunce di operatori che si occupavano dei ragazzi affidati al centro, alcuni segnalati dal Tribunale dei Minori altri provenienti da situazioni familiari e economiche particolarmente disagiate. Sarebbero stati proprio i ragazzi, tutti minorenni, a confidare di essere stati più volte le vittime di attenzioni morbose dal parte del direttore: palpate, toccamenti alle parti intime (mai – si legge nell’accusa – rapporti sessuali consumati).