Un incontro franco e diretto sul futuro dell’Acc si è svolto in Confindustria a Belluno tra la presidente dell’Associazione Lorraine Berton, i sindacati e le rsu dello stabilimento zumellese. «Garantire un futuro all’Acc è una battaglia del territorio e per il territorio, ciascuno nel suo ruolo», affermano in maniera congiunta. L’incontro – informale – è stato voluto dalla presidente di Confindustria, che ha così incontrato Antonio Bianchin (Fim Cisl), Stefano Bona (Fiom Cgil), Fabio Furlan (FIOM Cgil) e Michele Ferraro (Uilm), e per le Rsu Nadia De Bastiani, Giorgio Bottegal, Maurizio Zatta e Massimo Busetti. «In questa fase della vertenza condividiamo la necessità di un risanamento e un rilancio dell’impianto produttivo di Mel, questo in un momento così delicato deve essere chiaro», sottolineano le parti sociali. «Tutti stiamo dalla parte del territorio, delle famiglie e della necessità di garantire produzioni di qualità al Bellunese, preservando quel comparto del freddo che in Valbelluna conta ancora su delle eccellenze assolute». Da qui l’appello congiunto all’Esecutivo Conte: «È importante che, in questo momento e senza indugi, le istituzioni, a tutti i livelli, perseguano ogni via possibile per garantire il rilancio dell’ex Zanussi. È inoltre fondamentale che il Governo torni a parlare seriamente di politica industriale e adotti misure ad hoc per la montagna». Berton, sindacati e rsu sottolineano con forza un concetto: «Acc è l’unico stabilimento di compressori rimasto in Europa. È un presidio fondamentale per tante imprese della filiera del freddo, in Italia e all’estero. Questa consapevolezza deve guidare qualsiasi azione politica. La chiusura di Acc è un impoverimento per la Valbelluna, per l’Italia, per tutta Europa». «Il territorio bellunese è compatto a salvaguardia del mantenimento della produzione e dell’occupazione in Acc. Ognuno di noi è disposto a fare la propria parte con responsabilità», la conclusione anche in vista del Tavolo convocato al Mise.