Agromeccanici, contributi della UE

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E’ un’assemblea senz’altro da ricordare quella dei dirigenti e quadri della Fimav (Feder­azione imprese di meccanizzazione agricola del Veneto) tenutasi a Villa Maschio a Villafranca Padovana, per le importanti dichiarazioni degli ospiti degli agromeccanici veneti. A partire da Paolo De Castro secondo il quale la prossima pac avrà avvio molto probabilmente a gennaio 2023 anziché a gennaio 2022: la Commissione agricoltura del Parlamento europeo infatti sta già elaborando il documento necessario a chiederne un ulteriore rinvio. Ma per gli agromeccanici l’affermazione più interessante dell’europarlamentare è sicuramente legata alle possibilità che proprio grazie alla nuova pac la categoria possa accedere ai contributi riservati ad oggi solo agli agricoltori. Gli spazi secondo De Castro ci sono. La nuova pac sarà fortemente orientata verso obiettivi ambientali e gli agromeccanici con le loro macchine e attrezzature moderne, dotate dei dispositivi per l’agricoltura di precisione e una tracciabilità completa e certificata, sono indispensabili a una agricoltura chiamata dall’opinione pubblica e dalla pac a ridurre il proprio impatto sull’ambiente. I numeri del comparto agromeccanico confortano la posizione di De Castro infatti seppur gli oltre 42.000 addetti del comparto pesino solo come il 2% della forza lavoro in agricoltura sono in grado di coprire oltre il 50% del fabbisogno di meccanizzazione del settore primario e ben il 25% degli investimenti nazionali in macchine e attrezzature. Inoltre il pil del comparto agromeccanico nel periodo 2007-2014 è aumentato del 16% contro il 2,7% dell’agricoltura. Segnali di una dinamica positiva che lascia presagire un ulteriore sviluppo del contoterzismo. Lo ha confermato anche Andrea Maschio, presidente di Maschio holding, presente all’assemblea della Fimav. Gli agromeccanici sono per noi il mercato di riferimento – ha dichiarato Maschio – comprano molte delle nostre attrezzature e in futuro riteniamo il loro impatto sugli investimenti in macchine agricole ancora in crescita. “E’ una categoria – ha dichiarato Maschio – a cui siamo storicamente vicini e alla quale pensiamo nello sviluppo dei nostri prodotti sempre più ricchi di tecnologia finalizzata alla raccolta di dati utili a supportare i clienti nella gestione delle attrezzature e indispensabile a costruire i database necessari a razionalizzare e ottimizzare le operazioni colturali e la distribuzione di fertilizzanti e antiparassitari”. “Con l’ingresso nel capitale di Maschio Gaspardo di Veneto sviluppo e Friulia – ha proseguito il presidente dell’azienda di Campodar­sego (Padova) – il gruppo si è consolidato e ora siamo pronti a investire ancora nello sviluppo dei prodotti”. L’industria della meccanica agraria è un pezzo importante della filiera – ha replicato Alex Vantini – delegato regionale di Col­diretti giovani – e questo è ben chiaro a Coldiretti, tanto che Maschio Gaspardo fa parte del nostro progetto Filiera Italia. E allo stesso modo anche gli agromeccanici rappresentano un pezzo della filiera. Molte aziende non possono più affrontare i costi delle più moderne macchine e attrezzature e senza gli agromeccanici sarebbero costrette a rinunciare alla competitività assicurata da lavorazioni efficienti effettuate in completa sicurezza. Ancora troppi agricoltori – ha proseguito il delegato di Coldiretti giovani – perdono la vita durante il lavoro, proprio perché utilizzano macchine prive dei moderni dispositivi di sicurezza. E proprio sul concetto di attività connesse Gianni Dalla Bernardina, presidente Fimav e Cai, ha iniziato le sue conclusioni: “il contoterzismo – ha dichiarato Dalla Bernardina – è una attività connessa all’agricoltura che noi agromeccanici non avversiamo, anzi puntiamo al riconoscimento della reciprocità. E ci aspettiamo di entrare “concretamente” all’interno della filiera stabilendo un rapporto sempre più stretto con gli agricoltori, gli enti e le istituzioni legati al mondo dell’agricoltura. Ad esempio – ha proseguito il presidente Fimav – i Consorzi di bonifica, con i quali potremmo stabilire accordi per la manutenzione della rete irrigua”.

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