«Sul fronte immigrati Treviso è purtroppo il paradigma del caos italiano ed europeo. Gli allarmi che da tempo immemore lancio, al fianco delle Organizzazioni delle Forze dell’Ordine, da becero e infondato razzismo, come sono stati più volte definiti dal fronte dell’ipocrisia buonista, ora sono riconosciuti come triste realtà. Le soluzioni ci sono, ma manca il coraggio a chi dovrebbe averlo realizzandole». É questo il commento del presidente veneto Luca Zaia alla situazione immigratoria sempre più preoccupante a Treviso, come in altre aree del Veneto. «Anche la Cgil parla di una valanga di migranti dei quali l’80% non otterrà lo status di rifugiato, addirittura più dei due terzi cui il sottoscritto si era prudentemente attestato – aggiunge Zaia – anche se poi, a fronte di una corretta diagnosi, continua a sbagliare la terapia invitando a riconoscere lo status anche agli immigrati economici. Occorre fare quello che dicevamo noi ‘razzisti’ e che adesso mezzo mondo dice – conclude – e cioè evitare che arrivino nei territori persone che non hanno diritto d’asilo: creare centri d’accoglienza e smistamento lungo le coste del Nordafrica; lì identificare e riconoscere tutti, garantendo assistenza e corridoi umanitari a chi davvero fugge da guerre e persecuzioni e bloccando tutti gli altri».