ALTA VELOCITA’ FERROVIARIA NEL 2025 PRONTA AD ALTAVILLA

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Graziano Delrio a Roma, in un'immagine del 23 marzo 2013. ANSA/SAMANTHA ZUCCHI

Un anno per definire l’attraversamento della Tav a Vicenza e trasformare di­battiti, scontri e confronti sul progetto in un accordo che porti alla Conferenza dei servizi. E sette anni per vedere l’alta velocità ferroviaria arrivare alle porte di Vicenza. Dopo la recente promessa del ministro delle infrastrutture Gra­zi­ano De­lrio di dare il via libera alla Tav in Veneto entro la fine del 2016 – al massimo all’inizio del 2017 – ora è l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, a dettare i tempi di un’infrastruttura che il vicentino discute da decenni. L’inve­stimento necessario è di 2.4 miliardi, anche se l’attuale dis­ponibilità finanziaria è di 1,8 miliardi.  A rimanere perplesso è F­ra­nco Miller, consigliere delegato alle Infrastrutture di Con­findustria Veneto. «Pos­siamo non avere difficoltà a credere che davvero le opere fra Bre­scia e Verona partano nei primi mesi del prossimo anno – spiega – ma la tratta è suddivisa in quattro lotti e non è detto quale sia il primo ad essere costruito. Il nostro dubbio continua a rimanere su quello più ad Ovest, ossia il percorso che dovrà superare Brescia, e rispetto al qu­ale una decisione sul tracciato non c’è». Miller non è solo. «Per quello che ci riguarda – interviene il presidente di Confartigianato, Luigi Curto – l’unica cosa certa è che la Tav arriverà a Verona, il resto è aria». Sicuramente, aperti i cantieri per la tratta Verona-Altavilla, affrontato il nodo-Vicenza, bisogna cominciare a pensare all’ultima tratta di Tav veneta mancante: la Vicenza est – Padova.

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