“Siamo arrivati a decidere di velocizzare e quando pensi a un’opera nel 1991 e la avvii tra il 2020 e il 2021 c’è una stratificazione di norme”. Così la ministra per le Infrastrutture, Paola De Micheli che in Prefettura di Verona, assieme ai vertici di Fs, Rfi e Webuild e ai sindaci dei comuni attraversati dall’alta velocità, ha presentato la sottoscrizione dei due protocolli d’intesa per la realizzazione dell’opera sulla trazta Verona-Vicenza. “Non è vero – ha spiegato – che ci sono cose che non si possono fare. Basta decidere e avere priorità. Le infrastrutture per questo governo sono la priorità. Non è normale sbloccare 10 miliardi di opere in 40 giorni. È una fase storica – ha concluso De Micheli – in cui in questo Paese le cose possono avvenire”.
Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha siglato l’accordo che affida al General Contractor Iricav Due – consorzio costituito per circa l’83% dal Gruppo Webuild, (Webuild e Astaldi) e per il 17% da Hitachi Rail STS, con quote minori di Lamaro Appalti e Fintecna – il primo lotto funzionale del nuovo tracciato ferroviario, per un investimento di oltre 2,7 miliardi di euro.
Il progetto rappresenta la prima fase realizzativa dei tre lotti funzionali della linea AV/AC Verona – Padova e il proseguimento della Brescia – Verona, in corso di realizzazione. In particolare, il tratto compreso tra Verona e bivio Vicenza, che si estenderà per circa 44 chilometri in territorio veneto, è suddiviso in due lotti costruttivi. Il primo, del valore di 984 milioni di euro, è interamente finanziato e comprende la realizzazione di opere civili, sovrastruttura ferroviaria e impianti tecnologici propedeutici all’attivazione delle deviazioni della linea convenzionale Milano-Venezia; il secondo, del valore di oltre 1,7 miliardi di euro da finanziare, prevede il completamento delle opere civili, la realizzazione dell’armamento e degli impianti tecnologici. La durata stimata dei lavori è di 6 anni e 8 mesi. Il nuovo tracciato, la cui attivazione è prevista entro il 2027, collegherà le aree urbane di Verona e Vicenza, contribuendo ulteriormente al potenziamento del sistema ferroviario nazionale. La nuova infrastruttura favorirà la mobilità sostenibile promuovendo sempre più l’utilizzo del treno, a vantaggio anche dello shift modale da gomma a ferro nel settore merci, con benefici in termini di impatto ambientale e tasso di incidentalità associata alla mobilità stradale.
La nuova linea consentirà inoltre di incrementare l’offerta di trasporto alta velocità lungo la direttrice orizzontale Milano – Venezia, parte integrante del Corridoio europeo TEN-T Mediterraneo, garantendo una migliore separazione dei flussi di traffico, con un conseguente incremento della capacità e della regolarità del servizio, riduzione dei tempi di viaggio e aumento della frequenza dei treni.
Davanti alla prefettura è andata in scena la protesta dei “Cittadini contro il Tav”. “Volevamo ricordare alla ministra che è un’infrastruttura pensata trent’anni fa, che ha altissimi costi di costruzione ma che crea pochi posti di lavoro.