«In Veneto abbiamo anticipato di almeno vent’anni la ‘Buona scuola’ di Renzi. Il Veneto crede da sempre nell’alternanza scuola-lavoro, perché la cultura del lavoro fa parte del nostro Dna ed è il ‘segreto’ del dinamismo delle imprese e dell’economia veneta. Per questo la Regione Veneto continua a investire da almeno vent’anni in percorsi di avvicinamento diretto degli studenti alla realtà del lavoro e alla vita delle aziende ed è stata la prima realtà in Italia a coinvolgere anche i licei». Ha esordito così l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Elena Donazzan, intervenendo al convegno promosso da Regione Veneto e Ufficio scolastico regionale, al liceo Modigliani di Padova, per fare il punto dell’esperienza veneta e delle proposte operative per il nuovo anno scolastico sull’alternanza scuola-lavoro. «Il Veneto negli ultimi cinque anni ha investito quasi 8 milioni di fondi Fse – ha ricordato Donazzan – per dare vita a circa 700 diversi progetti di integrazione tra scuola e lavoro. Sono quasi 30 mila gli studenti coinvolti negli ultimi 5 anni. A differenza del nuovo obbligo governativo, noi l’alternanza scuola-lavoro l’abbiamo fatta investendo risorse aggiuntive e non sottraendo ore alla formazione teorica. Perché non ci può esser cultura del lavoro senza un adeguato investimento economico e formativo e senza valorizzare l’apporto riflessivo della formazione teorica».