Le persone assistite passeranno da 4mila a 10mila. Destinati 60milioni di euro in 3 anni
Prende il via in Veneto una grande operazione di rinnovo e potenziamento dei servizi per l’assistenza alle persone anziane non autosufficienti nei Centri Servizi, sostenuta da risorse aggiuntive stanziate dalla Regione peri a 60 milioni in tre anni (2024-2025-2026).
Con una delibera approvata su proposta dell’Assessore alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, si è infatti concluso l’iter, iniziato a marzo, che ha visto esprimersi sul testo del provvedimento tutti gli Organismi competenti, Organismo tecnicamente accreditante, Commissione permanente per la programmazione sociosanitaria, Quinta Commissione del Consiglio regionale.
Il provvedimento dà applicazione sperimentale a obbiettivi da tempo inseriti nella programmazione regionale e, nello specifico, relativi all’introduzione della metodica di budget per la gestione dei servizi accreditati e della definizione della complessità assistenziale sulla base di un case mix costruito come aggregazione dei bisogni assistenziali degli ospiti su 3 raggruppamenti omogenei.
“Introducendo il case mix – dice l’Assessore – puntiamo a migliorare la risposta alle demenze puntando a una platea di oltre diecimila persone accolte nei Centri Servizi Residenziali per persone di norma anziane non autosufficienti.
Sono numeri mai raggiunti prima, basti pensare che fino a due anni fa la platea coinvolta era di circa quattromila persone con un riconoscimento economico di 56 euro al giorno. Grazie alla sperimentazione per questa assistenza saranno disponibili 57,20 euro al giorno”.
Per verificare nel merito ogni dettaglio tecnico di questa sperimentazione si procederà con un “nucleo pilota” composto da 27 Enti gestori (non più di tre per Ullss), con i quali dal primo luglio al 30 settembre 2024 verrà simulata l’applicazione del nuovo modello di budget.
Con una lettera inviata alle Ulss, la Regione ha già trasmesso le indicazioni operative per attivare le procedure di evidenza pubblica necessarie a definire il “nucleo pilota” promuovendo una raccolta di candidature presso ogni Azienda, che possa portare a una definizione puntuale e trasparente del gruppo che per primo testerà sul campo i modelli operativi, “con l’obbiettivo – specifica l’Assessore – che dal 2025 essi siano utilizzati da tutti”.
Alle Direzioni Generali è richiesto di cogliere appieno lo spirito dell’investimento sulla qualità dell’assistenza e la sperimentazione, valorizzando al meglio il processo di negoziazione tra le parti, Aziende Ullss ed Enti Gestori, per sviluppare al massimo il potenziale delle ingenti risorse aggiuntive e validare poi i migliori risultati assistenziali, che saranno puntualmente monitorati durante la sperimentazione e posti alla base di qualsiasi decisione sulla messa a regime dell’intero sistema.