“Con questa firma diamo una risposta alla carenza di medici nelle nostre corsie e, contemporaneamente, segniamo anche un cambiamento di cultura perché, grazie a questo accordo, l’accademia si diffonde nelle strutture sanitarie sul territorio. Il Veneto si conferma sempre in grado di dare non solo risposte ai suoi cittadini, ma anche di qualità; è veramente una giornata storica”.
Così il presidente della regione del Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato la sigla dell’intesa raggiunta a Palazzo Balbi, con il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, e quello dell’Università di Verona, Pier Francesco Nocini, per l’adozione degli accordi che completano il quadro giuridico grazie al quale le Aziende Ulss e Ospedaliere del Veneto potranno avviare concretamente l’assunzione dei medici in formazione presso le scuole di specialità dei due atenei (iscritti all’ultimo anno del corso o al penultimo in caso di durata quinquennale). Un provvedimento che consente di intervenire con un valido supporto agli organici dei professionisti nei reparti dove maggiormente si registra la carenza di medici. All’incontro erano presenti anche l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, e i presidenti delle Scuole di Medicina dei due atenei, Stefano Merigliano e Domenico De Leo.
Le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Regionale possono già procedere fino al 31 dicembre 2021 all’assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato (che si trasformerà in indeterminato al conseguimento del diploma) di coloro che sono collocati in graduatoria. Gli specializzandi degli atenei di Padova e Verona già assumibili sono 197. Ma sono previste ulteriori novità.
“Nel nuovo patto per la salute è previsto che sia prorogata fino al 31 dicembre 2022 la possibilità di assumere gli specializzandi del quarto e quinto anno – conclude l’assessore Lanzarin – consentendo, inoltre, di coinvolgere gli iscritti ad un anno precedente. Questo significa che ai concorsi futuri potranno partecipare anche i frequentanti del terzo anno”.