Matera e Venezia, due città tutelate dall’Unesco. La prima è capitale della Cultura 2019, la seconda potrebbe candidarsi ad esserlo. Ad unire queste due città è anche l’importanza dell’edilizia residenziale pubblica per mantenere i centri storici “vivi” cioè abitati dai residenti. Sia Venezia che Matera soffrono infatti di problemi simili sulla residenzialità, quelli che accompagnano lo sviluppo turistico. Per confrontarsi e trovare soluzioni sinergiche, l’Ater di Venezia collabora da tempo con l’Ater di Matera e una rappresentanza dell’Azienda di edilizia territoriale residenziale veneziana si recherà, da oggi a domenica, a Matera, per partecipare alla parte conclusiva del progetto che si sta sviluppando all’interno del Quartiere Serra Venerdì, un intervento di riqualificazione sul quartiere di case popolari che coinvolge studenti e residenti, esito di un concorso internazionale. Verrà approfondito in questi giorni, attraverso varie iniziative, il rapporto tra Matera e la “vergogna”, caratteristica che l’ha resa famosa negli anni ’50 dopo l’abbandono dei Sassi per decisione del governo De Gasperi e la cui immagine è stata riscattata a seguito dell’inserimento da parte dell’Unesco dei Sassi di Matera tra i beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1993 e della designazione di Capitale europea della Cultura il 17 Ottobre 2014. Sono infatti trascorsi quasi settant’anni da quando De Gasperi, in visita ai Sassi di Matera, definì i luoghi che ora sono Patrimonio dell’Unesco una vergogna nazionale, ordinando lo sgombero dei residenti. Da qui è nato il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 Architettura della Vergogna, coprodotto dall’omonimo collettivo Architecture of Shame e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con il sostegno delle istituzioni che si occupano di case popolari: Federcasa, Ater Matera e Ater Venezia, Archivio di Stato di Matera e Comune di Matera. L’Ater di Venezia ha aderito nel 2016 alla ricerca “Indagine sui non abitanti”, di cui è partner dal 2017, mettendo a disposizione le sue competenze e aprendo i suoi archivi per ricostruire la storia di un importante concorso indetto nel 1984 per il quartiere di Campo di Marte alla Giudecca a Venezia. Ha inoltre collaborato per la ricerca d’archivio sul quartiere Serra Venerdì di Matera, disegnato dall’urbanista Luigi Piccianto dopo l’evacuazione dei Sassi nel 1952. Supporto dell’Ater veneziana anche nella redazione del bando di concorso internazionale per il disegno dello spazio pubblico del quartiere di Serra Venerdì (pubblicato a giugno 2018, con la premiazione dei progetti vincitori a Matera a novembre). Gli esiti del concorso si possono ammirare proprio in questi giorni nel quartiere, riqualificato, frutto di un successivo lavoro e percorso svolto “sul campo” da parte del gruppo vincitore di architetti che ha incontrato residenti, cittadini e scuole. L’Ater veneziana, con il vicepresidente Fabio Nordio e l’architetto Stefania Spiazzi, parteciperà all’evento e al tavolo per spiegare il proprio ruolo nella ricerca e nel progetto, oltre alle similitudini delle due città patrimonio dell’Unesco, in particolare la fragilità dei loro centri antichi. Venezia e Matera sono infatti importanti mete turistiche che rischiano di gentrificare i centri storici e allontanare i residenti. Quindi il ruolo centrale che l’edilizia residenziale pubblica ha giocato e può giocare nei cambiamenti, diventando anche l’innesco di una nuova fase di azioni governative.