Autonomia, Zaia cambia un articolo

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Boccia con Zaia

Più diretto di così il governatore del Veneto Luca Zaia non poteva essere: «Nella bozza consegnata oggi al ministro, il primo articolo rappresenta la novità che ho voluto far inserire, e parla chiaramente di coesione, solidarietà, sussidiarietà, unità nazionale. Premesso questo, si può parlare di autonomia?». Il ministro è il Dem Francesco Boccia, che a Venezia – l’incontro si è svolto a Palazzo Balbi – Zaia ha messo con le spalle al muro. «Sono trent’anni che tentiamo questa operazione. È pur vero che dovremo confrontarci. Nella bozza ci sono 68 articoli. L’incontro è stato positivo» ha aggiunto il “doge”. «La regola è sempre la stessa: la nostra unica volontà è di portare a casa l’autonomia. Abbiamo fatto un bel lavoro. Il ministro ha riconosciuto che il Veneto ha lavorato ed è stato apripista». Ottantatré pagine, quattro capitoli, la proposta della Regione è sempre incentrata sull’articolo 116 della Costituzione, in particolare sul terzo comma. Questo, nel dettaglio, il primo articolo del documento. Riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alla Regione Veneto nel rispetto dell’unità nazionale 1. L’attribuzione alla Regione Veneto di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, è realizzata nel rispetto dei principi posti dagli artt. 3, 5, 81, 117, 118, 119, 120 della Costituzione e nel contesto di unità ed indivisibilità della Repubblica, nonché nel rispetto dei principi di solidarietà, perequazione e coesione sociale, tenuto altresì conto di quanto previsto dalla L. 5 maggio 2009, n. 42. Di seguito gli ulteriori due punti del primo articolo del testo consegnato dal Veneto al governo centrale. 2. La Regione Veneto esercita le ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia oggetto della presente Intesa nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali, dei principi generali dell’ordinamento giuridico, delle competenze legislative statali di cui all’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, anche relative a materie trasversali, nonché del principio di leale collaborazione, posto a fondamento delle relazioni tra istituzioni che, ai sensi dell’art. 114 della Costituzione, compongono la Repubblica. 3. Nell’ambito dell’attuazione della legge di approvazione della presente intesa è sempre assicurato il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione. Insomma, Zaia ha voluto mettere a tacere una volta per tutte i detrattori della storica riforma voluta dalla Lega ma soprattutto votata da 2 milioni 300 mila veneti ormai due anni fa. A questo proposito, in occasione del prossimo 22 ottobre – quando saranno passati 24 mesi esatti dal referendum consultivo – Zaia potrebbe capeggiare un’adunata di piazza. Il governatore, al termine dell’incontro a Palazzo Balbi, ha aggiunto: «Noi non stiamo lavorando maldestramente, come dice qualcuno, per creare un Paese di serie A e un Paese di serie B, non stiamo lavorando per la secessione dei ricchi. Stiamo lavorando affinché l’autonomia diventi responsabilità. Un roadshow lo farei volentieri affinché tutti la chiedano. Se c’è la volontà di andare avanti noi ci siamo. Se c’è la volontà di tirare il freno a mano in continuazione affronteremo di giorno in giorno questa sfida. Eventualmente saremo pronti ad andare a Roma an­cora». Zaia ha inoltre ricordato che la proposta avanzata dal Veneto prevede la richiesta di tutte le 23 materie: «Non può passare il principio che l’abito di uno debba andare bene a tutti. Puoi sistemarlo, puoi adattarlo ma se mi offrono un modello con 4 o 5 taglie in meno vuol dire che non abbiamo a che fare con un buon negozio». Boccia, per ora, prende (e perde) tempo: «Lo scontro tra Nord e Sud è la trasformazione, purtroppo irresponsabile, di chi ha usato l’autonomia come manganello contro una parte del Paese. Un errore gravissimo, perché ci vuole poco a mettere nella società il seme anche del conflitto». Boccia ha assicurato che l’«incontro è andato molto bene», «Zaia mi ha consegnato le proposte della Regione Veneto e io ho trasmesso 36 rilievi che ho trovato. Oggi siamo entrati nel merito, e quando si entra nel merito inevitabilmente le persone di buon senso che hanno a cuore il nostro Paese trovano delle soluzioni. Ora lavoreranno i tecnici». Boccia ha poi tenuto a precisare: «Pro­porremo un modello che capovolge il meccanismo che finora è stato seguito, un meccanismo che prevedeva: “Si parte, si definisce dopo un anno un percorso coi fabbisogni standard, e dopo tre anni si definiscono i livelli essenziali di prestazioni. Questo per me è un meccanismo inaccettabile». Dopo aver incontrato Zaia, Boccia ha raggiunto Mestre, dove si è riunito per un incontro politico con parlamentari ed esponenti del Pd e del Movimento 5 Stelle, tra cui gli onorevoli Dem Nicola Pellicani e Roger De Me­nech, il sottosegretario all’Interno Achille Variati e il segretario regionale del partito Alessandro Bisato. La delegazione dei 5 Stelle è stata guidata dal capogruppo in Consiglio regionale Jacopo Berti. L’incontro, si capisce, non è stato per nulla apprezzato dalla Lega, che sente, intensa, aria di fregatura. A.G.

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