“Un primo risultato lo abbiamo ottenuto. Con il tavolo interregionale abbiamo accelerato un processo in virtù del quale il Governo ha scelto di convocare le parti a un tavolo romano, il 20 settembre, per concordare strategie e finalità”. E’ il primo bilancio del vertice svoltosi a Milano su proposta dell’assessore veneto Giuseppe Pan tra le tre regioni del Nord Italia più colpite dall’emergenza aviaria e dalla crisi della filiera delle ‘carni bianche’. I titolari delle politiche per il settore primario di Veneto e Lombardia esprimono soddisfazione “per l’unità di intenti e la sostanziale condivisione delle posizioni rispetto alle strategie immediate da assumere per affrontare una situazione di grande difficoltà del settore, aggravata dalle ultime problematiche igienico sanitarie”.” In questo quadro – afferma la nota congiunta – sarebbe utile che il Ministero delle politiche agricole dicesse quali e quanti risorse è in grado di mettere a disposizione, mentre si registra la disponibilità delle Regioni a intervenire in compartecipazione sul secondo pilastro della politica agricola comune. All’incontro del 20 settembre andremo a porre questioni serie, a partire dal sistema assicurativo e delle grandi criticità che con questo registriamo; contestualmente avremo la possibilità una volta per tutte di confrontarci sulle modalità comunicative. Chiederemo al ministero di farsi carico di una grande campagna di comunicazione, che vada nella direzione di salvaguardare il prodotto nazionale buono e di qualità”. L’assessore veneto ha sottolineato, inoltre, l’importanza di arrivare ad “una situazione di omogeneità negli interventi veterinari nelle tre regioni, la messa in sicurezza degli allevamenti, la revisione del sistema assicurativo, il recepimento dei finanziamenti per intervenire sugli allevamenti”. Un altro filone importante – ha suggerito l’assessore all’Agricoltura del Veneto – è quello della comunicazione e del rapporto con la distribuzione organizzata: “è necessario che la grande distribuzione commercializzi carni e uova di produzione italiana, che sono controllate, riconoscendo la giusta remunerazione a chi produce”.