Prende il via in Veneto la prima iniziativa regionale per preparare e qualificare le badanti. La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore al sociale Manuela Lanzarin e di concerto con la collega al lavoro Elena Donazzan, finanzia con un milione e mezzo di euro progetti per formare o incrementare le competenze professionali delle persone che intendono svolgere l’attività di assistente familiare e per sperimentare gli ‘sportelli famiglia’, cioè servizi territoriali di consulenza per le famiglie e di incontro tra domanda e offerta, e istituire il registro regionale degli assistenti familiari. Il bando per progetti di formazione prevede nel biennio 2018-20 corsi da un minimo di 60 ore ad un massimo di 120, con attività di tirocinio, promossi e gestiti in compartecipazione da enti pubblici e privati, associazioni e cooperative, sostenuti con le risorse del Fondo sociale europeo per l’“occupabilità” di persone inoccupate, disoccupate o sottooccupate. I partecipanti percepiranno una indennità di 3 euro per ogni ora di frequenza. “Con questa iniziativa – dichiara l’assessore alle politiche sociali Manuela Lanzarin – il Veneto comincia a dare applicazione ad una legge innovativa, la n. 38/2017, approvata all’unanimità lo scorso anno, pensata per dare sostegno alle famiglie e alle persone anziani, disabili o in condizioni di non autosufficienza, qualificando e valorizzando la figura degli assistenti familiari. La legge veneta prevede un ventaglio di interventi: formazione e aggiornamento, registro regionale degli assistenti familiari, sportelli ‘famiglia’ per consulenza e promozione dell’incontro tra domanda e offerta, coinvolgimento in rete di enti locali, Ulss, organismi del terzo settore, servizi per il lavoro e agenzie. Abbiamo dato la precedenza alla formazione, promuovendo progetti territoriali che qualifichino e rafforzino le competenze delle persone, italiane e non, disponibili ad offrire assistenza alle famiglie e alle persone più fragili.
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