Bebe Vio un’atleta d’oro e d’argento

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Nell’ultima giornata dedicata alla scherma ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 a Bebe Vio non è riuscito l’ennesimo miracolo sportivo. La 24enne atleta veneta in gara nella prova a squadre di fioretto assieme a Andreea Mogos e Loredana Trigilia, ha conquistato una splendida medaglia d’argento, arrivando a un passo dalla storica doppietta. Nella finale che ha visto sfidarsi l’Italia di Bebe Vio, campionessa paralimpica della Categoria B, e la Cina di Gu Haiyan, campionessa paralimpica della Categoria A, le azzurre se la sono giocata alla pari con le avversarie arrivando all’ultima frazione con uno svantaggio di 3 stoccate: 40-37. L’assalto decisivo ha visto contrapposte proprio Bebe Vio e Gu Haiyan. L’atleta delle Fiamme Oro ha fatto sognare l’Italia recuperando subito lo svantaggio e pareggiando il match sul 41-41, ma a quel punto la fuoriclasse asiatica ha messo a segno un parziale di 4-0 regalando il match e la medaglia d’oro alla Cina. Per l’Italia si tratta di un risultato storico che migliora il bronzo ottenuto dallo stesso terzetto azzurro a Rio.
Riavvolgendo il nastro della gara di oggi, l’avventura delle fiorettiste è iniziata con la fase a gironi, in cui l’Italia ha superato 45-5 gli Stati Uniti, 45-24 l’Ucraina e 45-32 Hong Kong. In semifinale le azzurre hanno poi dilagato battendo l’Ungheria con il punteggio di 45-27. Il podio femminile di oggi è completato dall’Ungheria che nella finale per il terzo posto ha superato la squadra di Hong Kong 45-44, lasciando quest’ultima nuovamente al quarto posto, come fu cinque anni fa per mano delle azzurre.
“Questa è la mia gara preferita, essere qui in pedana con le mie compagne è qualcosa di magico – ha detto Bebe Vio – siamo una cosa sola e facciamo squadra. Essere salita sul podio con loro è la cosa più importante e sono fiera di fare parte di questa squadra. Se Rio è stata una sorpresa e Tokyo è stata costruita, adesso a Parigi ci andiamo a
prendere l’oro!”
“Siamo immensamente felici perché dopo il bronzo inaspettato a Rio questo è stata una conferma – ha detto a fine gara il capitano Loredana Trigilia – Volevamo qualcosa in più, ma mi è rimasto ancora qualche anno per continuare e fare di più. Avevo pensato di ritirarmi, ma a questo punto mi sa che mi tocca restare! Le mie compagne mi fanno sentire giovane e questo è il nostro segreto”.
Un terzetto collaudatissimo quello italiano, che resiste nonostante il passare del tempo. “Sono stati 5 anni lunghi e impegnativi – ha ricordato Andreea Mogos – noi ce l’abbiamo messa tutta e alla fine abbiamo raggiunto questo bel risultato. All’oro ci abbiamo sempre creduto, ma questo è un bellissimo argento e ce lo godiamo”.