Un mistero che si infittisce sempre di più: è quello dei boati in Cadore. Sentiti dagli abitanti che impauriti si attaccano ai telefoni per allertare il 115 e raccontano di case e finestre che tremano, eppure i sismografi non registrano niente. Nessun sussulto, nessuna attività: la terra non trema. A rivelarlo una nota dell’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin: «In collaborazione con il Centro di Ricerche Sismologiche dell’OGS, che ha la responsabilità del monitoraggio sismico in regione, abbiamo, come prima misura, avviato verifiche sulla possibile origine sismica dei boati. Una prima analisi effettuata sulle misure registrate nelle stazioni sismometriche più vicine, ha peraltro dato esito negativo». La Regione si è attivata appena ricevuta la segnalazione dei boati nella zona del lago del centro Cadore, e la Protezione Civile del Veneto è subito scesa in campo per valutare scientificamente il fenomeno, partendo dalla constatazione che, anche se di entità minore, tali episodi si erano verificati in precedenza nei giorni 19 e 31 marzo. “La nostra attenzione e i nostri mezzi tecnici con il personale dedicato – conclude Bottacin – restano peraltro a disposizione della popolazione e del territorio per monitorare con maggior certezza che non ci possano essere problematiche di diversa natura”.