Tra la Lega e Luigi Brugnaro è sempre una questione di referendum. Prima quello della separazione tra Venezia e Mestre sostenuto dal Carroccio e invece ora osteggiato dal sindaco lagunare – nonostante l’impegno preso ad appoggiarlo in campagna elettorale – che aveva portato a sfiorare la crisi di giunta. E ora quello sulla riforma costituzionale che vede questa volta la netta contrarietà della Lega e invece Brugnaro fare “outing” dichiarando il suo “sì”, proprio nel giorno in cui il presidente del Consiglio Matteo Renzi annuncia l’arrivo di fondi di Legge Speciale a favore di Venezia. Un “sì” incendiario perché arriva tra l’altro proprio nella settimana in cui Forza Italia – alleata del primo cittadino veneziano – ha fatto cadere a Padova la giunta leghista guidata da Massimo Bitonci. Da parte sua Brugnaro, pur con toni concilianti, tiene il punto sul suo “sì” al referendum. «Mi dispiace se Salvini è arrabbiato – ha dichiarato ieri – ma credo non ci siano i motivi per minacciare conseguenze sulla giunta a Venezia per quella che è una mia posizione personale sul referendum costituzionale. Paura non ne ho».