Avevano bloccato l’accesso all’impianto sportivo di Pegolotte di Cona (Venezia) ai migranti della base di Conetta nel Veneziano su richiesta dei genitori di ragazzi che lo frequentavano. Per questo motivo il 18 aprile 14 dirigenti della società calcistica dilettantesca Pegolotte (molti dei quali genitori di baby calciatori) sono stati deferiti dalla procura federale della Figc «per aver tenuto un comportamento discriminatorio nei confronti di alcuni calciatori extracomunitari tesserati per la società e comunque essere venuto meno ai principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto riferibile all’attività sportiva». Ai dirigenti è imputata anche la partecipazione alla riunione al termine della quale la società decise di «sospendere l’accesso dei tesserati extracomunitari ospitati presso il centro di accoglienza di Conetta agli impianti sportivi» per «asserite ragioni sanitarie inspiegabilmente rivolte» solo a loro, «ma in realtà per assecondare il volere di un gruppo di calciatori minorenni alcuni dei quali tesserati per la società in qualità di dirigenti che avevano minacciato massicce defezioni nelle iscrizioni».