«Campi profughi in suolo libico? Aree di carcerazione sulle coste del paese nordafricano? Mi sembra di sognare… Dove sono gli spiriti caritatevoli, le ‘anime belle’ del buonismo irresponsabile che per anni liquidavano queste mie ipotesi – di buon senso – con una scrollata di spalle o con un sorriso ironico o, peggio, con una vera e propria accusa di razzismo?». Se lo chiede il presidente della Regione Veneto Luca Zaia alla luce delle indiscrezioni raccolte da Der Spiegel sul piano elaborato dal servizio europeo per l’azione esterna che sostiene l’attività dell’Alto rappresentante Ue. Un piano che prevede di impedire “con misure drastiche”, il temuto flusso estivo di profughi dal Nord Africa attraverso la rotta mediterranea. «Siccome non mi fido ancora di questa Europa egoista e priva di governo, che ha mostrato sinora un dilettantismo devastante nella gestione dei flussi migratori – prosegue il presidente del Veneto – fino a quando non vedrò i fatti, continuerò a ripetere la mia ricetta: corridoi umanitari, gestiti da organizzazioni internazionali, e campi profughi dove finalmente selezionare chi è profugo davvero e chi è migrante economico, spalancando le porte dell’Europa a chi davvero fugge da guerre, genocidi e violenze. Se queste saranno le condizioni, il Veneto, con i suoi medici, le organizzazioni della sanità e la rete di strutture associative e del volontariato organizzato, è pronto a fare la propria parte».