Cariverona, uno sguardo verso il futuro

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Dopo un’articolata fase di ascolto sul territorio, di valutazione degli investimenti effettuati in passato attraverso l’istituzione di tre Com­missioni tematiche, di riflessione sulle priorità e sulle risorse a disposizione, davanti alla platea del Teatro Ristori, gremita dalle autorità e dai rappresentanti degli Enti dei territori di azione della Fondazione Carive­rona, il presidente Alessan­dro Maz­zucco ha aperto i lavori dell’evento evidenziando come “Il nostro sguardo deve essere rivolto verso il futuro. E’ questo l’atteggiamento necessario per chi ricopre ruoli di responsabilità nel sistema paese. Soltanto operando sul futuro si realizzano crescita, sviluppo e valorizzazione delle nuove generazioni” aggiungendo poi che “Il nostro piano triennale è stato costruito insieme al territorio per comprenderne le priorità ed era quindi doveroso condividerlo oggi pubblicamente”. Fondazione Cari­ve­rona si conferma quindi protagonista dello sviluppo sociale ed economico dei territori con uno stanziamento triennale di 60 milioni di euro, di cui 21 milioni già disponibili nel 2020, procedendo sulla strada del rinnovamento e dando continuità al percorso di ascolto e dialogo con i territori che è stato alla base della costruzione del Do­cumento di Programmazione Pluriennale 2020-2022. Le analisi condotte hanno consentito l’individuazione di 3 obiettivi strategici verso cui dovranno convergere le diverse azioni e che sono stati illustrati nel corso dell’evento al Teatro Ristori e che riguardano: 1. Pro­tezione e Cura dell’Am­biente e Valoriz­zazione complessiva dei Territori; 2. Valo­rizzazione del Capitale Uma­no, creazione di Opportunità di partecipazione sociale, culturale, educativa per i Giovani; 3. Innovazione Sociale, Ben-Essere, Qualità della Vita, favorendo la formazione di Comunità Coese ed Inclusive. Il direttore generale di Fondazione Ca­riverona Giacomo Ma­rino nel presentare il Do­cumento di Programma­zione Plurien­nale ha spiegato come si sia lavorato per “Portare avanti i principi del precedente triennio, affinando gli strumenti fondamentali, valutando ne­cessario che la progettazione debba essere intersettoriale” rilevando poi che “La nostra azione è proiettata al futuro e dobbiamo produrre impatto per agire sulle fragilità del territorio. Con meno risorse si può comunque essere più efficienti se ragioniamo per obiettivi”.

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