Il gruppo Carraro, attivo nella produzione di trattori, prevede di raggiungere un fatturato di 670 milioni di euro nel 2021 rispetto ai 558 milioni del 2016 ed ai 583 milioni previsti a fine 2017, con una crescita media annua del 3,7%. Il margine operativo lordo (Mol) raggiungerà quota 75 milioni, con un rialzo medio annuo del 9,3%, a fronte dei 48 milioni del 2016 e dei 48 milioni previsti a fine 2018. Sono gli obiettivi finanziari fissati dal Gruppo di Campodarsego (Padova), che ha presentato il Business Plan 2017-2021, risultato dei «140 milioni di investimenti degli ultimi anni», a cui si aggiungono «ulteriori 90 milioni di investimenti in ricerca e sviluppo nei prossimi 5 anni a supporto di nuove tecnologie».Tre sono i filoni di crescita indicati da Carraro: un bilanciamento della presenza all’interno delle aree geografiche emergenti (India, Cina, Sud America, Turchia e Russia), il consolidamento del ‘World Manufacturing Excellence Program (investimenti 4.0) e soluzioni ibride ed elettriche. La posizione finanziaria netta è prevista in miglioramento dai 183 milioni del 2016 a 183 milioni a fine anno, per scendere nel 2021 a quota 91 milioni. «La continua diminuzione della Pfn – precisano da Campodarsego – è dovuta alla generazione di un buon cash flow operativo, conseguenza di un evidente miglioramento della marginalità, della limitata crescita del capitale circolante e di un piano di investimenti in linea con il valore degli ammortamenti». Quanto ai mercati internazionali Carraro prevede di realizzare «prodotti e soluzioni mirate proprio ai mercati emergenti di India, Cina, Sud America, Turchia e Russia» tramite la propria piattaforma industriale globale ma anche attraverso «accordi con partner locali mirati a superare le barriere d’ingresso di alcune aree». «Determinante», secondo Enrico Carraro, sarà «l’evoluzione tecnologica dei processi manifatturieri e l’ampliamento della interconnettività 4.0 tra i diversi ambiti con l’obiettivo di monitorare e gestire in tempo reale le diverse attività».