Un fiume di cocaina e di eroina sulla città e su tutto il Nordest. Un giro d’affari di milioni di euro, con 50 chili di droga smerciata ogni settimana e interamente gestito da una organizzata banda di albanesi. I terminali finali del business erano i tunisini, in alcune occasioni anche qualche romeno, specializzati nello smerciare lo stupefacente tra il centro storico, Mortise, l’area attorno a via del Plebiscito, Limena e la zona della stazione ferroviaria. Il sodalizio tra albanesi e nordafricani è stato stroncato dai carabinieri, ieri all’alba, con l’esecuzione di diciannove arresti, ma nel conto finale mancano ancora tre persone al momento latitanti. Gli albanesi avevano due metodi per approvvigionarsi di droga: il primo era spedire lo stupefacente via nave, treno o auto in Italia. Il secondo era produrre direttamente l’eroina sul nostro territorio in appartamenti trasformati in laboratori illegali. Quando la droga era pronta la vendevano ai tunisini e gli incassi li rispedivano ai loro capi in Albania. I nordafricani, a loro volta, per acquistare lo stupefacente dagli albanesi o lo pagavano in contanti o andavano a credito. Insomma, tu aiuti me e io aiuto te, e tutti ci guadagniamo. L’ingranaggio escogitato da albanesi e tunisini ha funzionato perfettamente per diversi anni, fino a quando uno spacciatore, Houssen Chaabouni di 25 anni, ha attirato l’attenzione dei carabinieri del nucleo investigativo. Il nordafricano da piccolo pusher, si è trasformato in poco tempo in uno spacciatore di medio livello. Imbottito di soldi, ha postato nel suo profilo Facebook foto dove si distende in un letto di banconote e in pose da ras del quartiere. Così nel novembre del 2014 sono scattate le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Francesco Tonon, sotto la super visione del procuratore capo Matteo Stuccilli e del colonnello Stefano Iasson. Pedinando e intercettando Chaabouni i militari, guidati dal tenente colonnello Francesco Rastelli, sono arrivati al suo fornitore, il connazionale Mohamed Becthani che è stato arrestato il 4 marzo dell’anno scorso. In totale l’indagine, che si è conclusa nell’ottobre del 2015, ha portato al sequestro di quasi 20 chili di eroina e di mezzo chilo di cocaina, e di 65 mila euro.