“Più di 3000 decessi da metà novembre nel Veneto. Questa è la dura realtà da cui non si può sfuggire. É il prezzo che siamo stati costretti a pagare per la collocazione del Veneto nella stretta “riserva” delle regioni gialle”. E’ quanto sostiene Paolo Benvegnù, Solidarietà Ambiente Lavoro.
“Già a metà novembre, il numero dei decessi giornalieri ha cominciato a crescere in modo significativo: prima poche unità poi decine fino a superare anche il numero di 100. Ai primi di dicembre la mortalità in Veneto”, conclude, “in proporzione al numero degli abitanti, era all’incirca 4 volte quella della Germania che decideva il Lockdown nonostante possieda il miglior sistema sanitario in Europa. Zaia ha scelto, insieme al governo, di mantenere la nostra regione nella zona gialla e le ampie libertà di movimento che comporta, sotto la pressione evidente delle categorie economiche, nonostante la conta quotidiana dei morti”.