Due banche venete, in primis la vicentina, hanno deciso di chiedere i danni a chi le ha trascinate nel baratro. Mi sembra il minimo vista la voragine che le gestioni Consoli per Veneto Banca e Zonin per BpVi hanno creato. Il cda dell’istituto berico ha alzato il tiro pesantemente sulla vecchia gestione della banca e ha depositato un atto di citazione contro la mala gestione che coinvolge 32 persone tra ex cda, ex sindaci e la relativa direzione. Il tutto per un danno patrimoniale stimato in oltre due miliardi di euro. Con la miriade di povertà create, fallimenti, rovina di interi patrimoni e qualche suicidio di mezzo, crediamo sia quanto deciso un atto fortemente dovuto. Comportamenti gravissimi a cui si aggiunge in nuovo j’accuse della Banca Centrale Europea che ha avviato un provvedimento sanzionatorio proprio contro i vecchi vertici della BpVi, contestandole un’erronea applicazione al pubblico in termini di requisiti di fondi propri. Secondo la BCE i vertici erano a perfetta conoscenza dei numeri gonfiati legati agli indici patrimoniali. Speriamo che almeno in questo la giustizia faccia un suo rapido corso.