«Il rispetto per il cibo rappresenta un dovere civico che ciascun cittadino dovrebbe porsi, al punto che dovrebbe rappresentare uno stile di vita da perseguire e di cui andare fieri». Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù intervengono per commentare i gravi dati relativi agli sprechi alimentari, che costano all’Italia 12,5 miliardi che sono persi per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l’8 per cento nell’agricoltura e per il 2 per cento nella trasformazione. Ben venga, dunque, la nuova legge contro gli sprechi alimentari per contribuire a raggiungere nel 2016 l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari in Italia di un milione di tonnellate. Una situazione del tutto analoga e raffrontabile a quanto avviene nel Vicentino. «Un target raggiungibile anche grazie alla maggiore sensibilità con il 53% dei cittadini che – sottolineano il presidente Cerantola ed il direttore Palù la Coldiretti – ritiene, infatti, che il contenimento degli sprechi alimentari dipenda soprattutto dalle scelte dei consumatori con il 46% che sostiene possano essere combattuti con una migliore pianificazione della spesa». La situazione resta grave ed in media ogni cittadino butta nella spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno. La nuova legge rafforza il lavoro di contrasto facendo crescere la consapevolezza dei consumatori rispetto alle abitudini alimentari, semplifica le donazioni per le aziende e per la prima volta anche per l’agricoltura svolge un ruolo da protagonista, attraverso le donazioni dirette agli indigenti. Dopo che anche il Parlamento francese ha approvato definitivamente lo scorso 3 febbraio una serie di misure contro lo spreco di cibo, l’iniziativa italiana è coerente gli obiettivi dell’Unione Europea dove, secondo il commissario europeo alla Salute e alla sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis, lo spreco alimentare si stima ammonti a circa 100 milioni di tonnellate l’anno. Tutti i Paesi dell’Unione hanno sottoscritto l’impegno dei nuovi target di sviluppo sostenibile dell’Onu, che prevede di dimezzare lo spreco alimentare per il 2030, in ogni passaggio della filiera, dal campo alla tavola.