All’incontro con il Comitato scientifico che ha costruito il dossier della candidatura Unesco e con gli artefici dell’iscrizione nella lista mondiale dei Patrimoni dell’umanità (a partire da Franco Bernabè, presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco), che consentirà di approfondire il significato tecnico e scientifico del titolo Unesco, farà seguito la firma dell’intesa per il nuovo disciplinare urbanistico tra la Regione e i 29 sindaci dei Comuni dell’intera area interessata e la consegna della targa Unesco ai 15 sindaci della ‘core’ e della ‘buffer zone’. A spiegare il significato dell’investitura e le prospettive future per le Colline del Prosecco Unesco è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, primo promotore della candidatura. “Avere la responsabilità e l’onore della gestione di un sito Unesco implica tutta una serie di attività, per cui è giusto fare il punto della situazione con i massimi esperti del settore, conoscere il Comitato scientifico che ha lavorato alla candidatura. Ora dovremo parlare di come sarà il futuro, di quale sarà il piano di gestione e di tutti gli aspetti conseguenti: si preannuncia un grande lavoro, ma anche grandi soddisfazioni, perché stiamo parlando dell’unico paesaggio vitivinicolo tutelato dall’Unesco. Gli altri comprensori viticoli nel mondo hanno altre classificazioni: si pensi alla regione dello Champagne, iscritto nella lista mondiale per le maisons e le crayéres ma non per il paesaggio agrario, come invece è accaduto per le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Penso che l’iscrizione Unesco possa essere una grande opportunità anche per riqualificare l’intero territorio rurale. La vera sfida urbanistica sarà catalogare tutti questi piccoli immobili rurali e permettere ai loro proprietari di riqualificarli con destinazione turistica. Il turismo sarà una delle sfide future”.