«Siamo una grande forza sociale, che muove ogni giorno 67mila aziende agricole. Siamo persone che si confrontano con minacce non sempre facili da capire ed affrontare. Senza il rispetto di regole certe e riconosciute non c’è mercato. E questo è chiaramente rappresentato dai tanti, troppi falsi made in Italy che hanno invaso gli scaffali dei supermercati. È indispensabile che chi produce all’estero sia assoggettato alle medesime regole di chi, con sforzi immani, ogni giorno si confronta con i controlli rigorosissimi e la burocrazia che caratterizzano il nostro Paese». Con queste parole il presidente di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, è intervenuto, nella veste di presidente di Coldiretti Veneto, giovedì al Cattolica Center di Verona, in occasione del Tour Regioni del cuore, che ha visto protagonisti ben duemila vicentini guidati dal direttore Roberto Palù. Tra i presenti in prima fila il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, che ha sottolineato: «il tour è una straordinaria manifestazione di popolo. Dobbiamo far sì che le nostre produzioni siano spendibili in tutto il mondo. E per fare questo ci vuole più Europa, non meno Europa. Creare nuove dogane significa ostacolare la circolazione delle persone e delle merci, quindi nuovi balzelli per le aziende». A tal proposito ricordiamo che l’embargo russo in due anni è costato al Veneto oltre 100milioni di euro, tra agroalimentare ed indotto.