La scoperta di una superficie seminata a mais geneticamente modificato in provincia di Rovigo ha riacceso il dibattito sulla questione OGM. «L’occasione è importante per chiarire che tutta la semente commercializzata in Italia viene autorizzata dall’ENSE (Ente Nazionale semente Elette) di diretta emanazione del Ministero dell’Agricoltura – spiega Stefano Casalini, presidente di Confagricoltura Rovigo – e che non è normalmente possibile utilizzare semente al di fuori di canali convenzionali. Poi – continua Casalini – al di là del fatto specifico dobbiamo ricordare che sono 149 i milioni di ettari coltivati con seme geneticamente modificato su tutto il pianeta e che tali specie, oltre a migliorare le caratteristiche qualitative del prodotto coltivato, in qualche caso migliorano direttamente la salute dell’uomo: è il caso del Golden Rice, che agisce direttamente contro la cecità causata da carenza di vitamina A nei Paesi sottosviluppati». Da pochi giorni 109 premi Nobel hanno affermato in un documento pubblico quanto sia importante continuare sulla strada della ricerca nel settore della genetica in agricoltura. «Insomma ancora una volta si vuole riportare, con logiche oscurantistiche, la discussione contro gli OGM quale unico modo per salvare l’agricoltura italiana e il “made in Italy» afferma indignato il presidente Casalini. «Invito tutti – conclude Casalini – ad avere un atteggiamento inspirato più dalle conoscenze scientifiche che da facili populismi».