Il presidente Pozzebon fa un punto sulla situazione: «Qualche segnale positivo, si punta su export e giovani».
Pur nel difficile contesto economico internazionale degli ultimi anni, l’artigianato orafo vicentino sta dando prova di grande reattività, portando a casa nel 2015 qualche risultato incoraggiante. «Le complesse vicende economiche e politiche hanno condizionato inevitabilmente il settore – spiega Franco Pozzebon, presidente della Categoria Metalli Preziosi di Confartigianato Vicenza -, determinando una riduzione e selezione delle imprese del tessuto produttivo vicentino, che al terzo trimestre 2015 registra 795 imprese attive, di cui 453 artigiane. La situazione ha però sollecitato gli operatori a sviluppare ulteriormente quello che è nel loro Dna, ovvero la capacità di adattamento e la flessibilità, assieme alla peculiarità di saper abbinare manualità a innovazione». Dopo un decennio difficile per il comparto, che ha visto un dimezzamento della produzione, si osserva qualche segnale positivo: considerando la media annuale dell’indice (dati grezzi) si rileva che tra il 2009 – anno di livello minimo – e il 2014 la produzione del comparto è aumentata del 29,1%. Anche dati del periodo gennaio-ottobre 2015 segnano per Vicenza una crescita della produzione, pari a +5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A dare qualche ulteriore segnale di fiducia è l’andamento dell’export – da sempre vocazione delle piccole imprese, grazie anche alla vetrina di Fiera di Vicenza – che continua a tenere, registrando una crescita del 5,9%, dato che deve però tener conto del valore del metallo.