Per l’industria delle costruzioni del Veneto anche il 2016 sarà un anno di aspettative disattese. Il settore tarda a intercettare la ripresa e la maggior parte delle imprese risultano ormai profondamente destrutturate dopo 8 anni consecutivi di calo degli investimenti. Il XIV rapporto annuale di Ance Veneto, l’associazione dei costruttori edili, presentato a Padova nella sede di Banca Popolare Etica, fotografa una situazione che sembra restare immutata da qualche anno a questa parte. Una realtà che secondo l’Ance difficilmente cambierà in assenza di una politica industriale dedicata, un “Piano Marshall per l’edilizia”. «La lunga crisi – spiega Giovanni Salmistrari, presidente di Ance Veneto – ha fiaccato la capacità industriale delle imprese. In Veneto ne sono scomparse 10 mila dal 2007. Quelle che resistono sono più piccole, meno patrimonializzate e di conseguenza hanno più difficoltà ad accedere a un credito divenuto nel frattempo molto più esigente. La sensazione è che non si assisterà nemmeno nei prossimi anni a una vera ripresa se non con un piano straordinario di investimenti, basato su linee guida di cui si parla da tempo e che sono sostanzialmente definite. Occorre solo premere sull’acceleratore: i fondi europei per il dissesto idrogeologico e la rigenerazione urbana, i piani per le periferie e per le scuole, gli investimenti nelle infrastrutture e opere pubbliche mancanti, nuove garanzie per l’accesso al credito».