Il Veneto è una delle regioni che più contribuiscono al Pil nazionale. Le Pmi di questi territori, nonostante la crisi economica legata alla pandemia, cercano di resistere, ma la situazione sta portando sempre più aziende e cittadini ad indebitarsi. Le ragioni sono molteplici, dagli affitti non più sostenibili, ai fornitori in attesa di essere pagati, oltre ai licenziamenti e alla cassa integrazione.
Un recente studio effettuato dall’Osservatorio Economia e Territorio per CNA Veneto, racconta di una Regione ancora in sofferenza, con le imprese attive ridotto dello -0,6% rispetto al 2019. Non va meglio per le imprese artigiane -1.622 rispetto al 2019, la variazione percentuale -1,3% è stata peggiore rispetto alla media nazionale -0,3%.
Gli aiuti da parte dello Stato sono considerati insufficienti dalla maggior parte degli imprenditori, che continuano a contrarre debiti pur di non essere costretti a chiudere la propria attività. Lo conferma anche Legge3.it, realtà che da anni aiuta privati e imprese ad uscire da situazioni di sovraindebitamento grazie alla Legge 3/2012, la cosiddetta “Salva Suicidi”, che in Veneto ha visto dall’inizio della Pandemia triplicare le richieste di aiuto in un solo mese (da febbraio 2020 a marzo 2020), passando da 67 a 174. La situazione è rimasta sostanzialmente stabile da marzo ad agosto 2020, per poi diminuire fino a gennaio 2021 e tornare a salire subito dopo: 98 le richieste pervenute a febbraio, 154 marzo 2021.
“La situazione in Veneto è molto delicata e meriterebbe maggiore attenzione. – Spiega Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it – Solitamente, cittadini e imprenditori veneti hanno molto pudore nel parlare dei propri debiti, venendo da noi solo quando, ormai, non rimane molto da fare, e la casa o l’azienda sono all’asta o peggio. La maggior parte dei nostri clienti sono piccole partite iva che le hanno provate tutte prima di aprirsi e chiedere la consulenza. Non dimentichiamo che in questa regione c’è stato il maggior numero di suicidi causati dalla crisi economica e, solo nell’ultimo mese, quelli di cui siamo a conoscenza sono stati 4. Per questo, oggi più che mai è necessario conoscere gli strumenti normativi offerti dalla Legge 3 del 2012. Un dispositivo che inizialmente il legislatore aveva pensato per aiutare le Pmi, ma che ben presto è stato esteso anche ai privati. Attraverso la procedura del piano di rientro è possibile gestire situazione di crisi economica. Appare fondamentale, dunque, conoscerne bene i meccanismi al fine di aiutare quante più persone a risolvere la propria situazione. Eppure, ancora oggi, a quasi 10 anni dalla sua emanazione, la comunicazione a riguardo continua ad essere carente, e in pochi la conoscono. La Legge 3 del 2012, invece, potrebbe essere il punto di partenza per la ripresa dell’intero sistema Paese, dalla piccola azienda al privato cittadino”.