CROCIATA DEL VENETO CONTRO BURKA E VESTITI MUSSULMANI

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All’assemblea regionale si torna a parlare di burka e niqab (lo “scafandro” e il velo sul viso prescritti alle donne dall’integralismo islamico) e il confronto si accende sul progetto di legge statale illustrato da Alberto Villanova; il consigliere leghista, a nome della maggioranza, chiede al Parlamento di integrare le norme del codice penale che vietano «il travisamento del volto» nei luoghi pubblici, aggiungendo ai già vietati caschi e passamontagna anche i controversi indumenti musulmani. «Norme analoghe sono già vigenti in Francia e in Belgio», afferma «e noi vogliamo anche impedire che burka e niqab siano imposti alle donne che vivono nel nostro Paese, prevedendo la reclusione da 4 a 12 mesi con la multa da 10 mila a 30 mila euro per chi, con violenze e minacce, le costringa all’occultamento del volto». Compatto il sì dell’asse Lega-centrodestra: «A tutti è gar­antita la libertà religiosa ma il diritto alla sicurezza è preminente, sotto certe coperture non sappiamo chi possa celarsi, gli immigrati devono rispettare le nostre regole, altrimenti stiano a casa loro», taglia corto Sergio Berlato. Sc­ettica invece l’opposizione. Fa­vorevole invece Pietro Dalla Libera: «Occorre garantire la sic­urezza della nostra comunità, la sanzione è legittima semmai van­no articolate meglio l’ammenda e la pena».

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