«Paroni a casa nostra»: è lo slogan usato dal governatore del Veneto Luca Zaia nel presentare l’appuntamento referendario regionale consultivo in tema di autonomia fissato per il 22 ottobre. E proprio nella giornata della firma del decreto che indice il referendum, Zaia ha parlato di una partita «non facile» per arrivare al referendum, ricordando che la Regione ha presentato il quesito che è stato confermato dalla Corte Costituzionale. «Noi siamo pronti da mesi per questa partita» ha aggiunto il presidente veneto, indicando anche l’analogo appuntamento fissato in Lombardia. Zaia non accantona la strada dell’indipendenza. «Chi la sostiene – ha affermato – sarà d’accordo con me sul fatto che l’unica via percorribile è quella scozzese e cioè quella che si può fare solo andando avanti sulla via della legalità. Lo conferma il fatto che solo la Scozia c’è riuscita, avendo prima la devolution e poi l’indipendenza. Noi, dunque, confermiamo entrambe le partite, quella dell’autonomia e quella dell’indipendenza, pur sapendo che, a oggi, questa seconda, come conferma l’esempio della Catalunya, non è ancora possibile». Riguardo ai rapporti di un eventuale Veneto autonomo con l’Europa, Zaia ha infine sottolineato che «esistono già modelli simili al Veneto: penso, nello specifico, alla Baviera tedesca».