Decreto Sostegni: non male preoccupa la questione credito

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Si sarebbe potuto fare meglio, soprattutto sul fronte del credito”.Il primo commento del presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin, sui provvedimenti varati dal Consiglio dei Ministri, non è esattamente quello che si potrebbe definire un “commento entusiasta”. Ma nemmeno negativo.
“La proroga della moratoria sui prestiti bancari sino alla fine dell’anno – spiega – riguarda la sola quota capitale e l’allungamento della durata dei finanziamenti garantiti si accompagna alla riduzione della copertura della garanzia pubblica: per questo credo che siano soluzioni che andrebbero riviste perché proprio sul credito si giocherà una buona fetta della permanenza sul mercato di tante nostre imprese”. Per il resto però non c’è il “pollice verso”.
O comunque non totalmente. “Sui contributi a fondo perduto vanno bene l’ampliamento delle tipologie d’intervento e il loro almeno parziale rafforzamento, ma sui parametri d’accesso avremmo preferito meno rigidità sulla misura delle perdite di fatturato e/o sul tetto massimo dei ricavi”. Va bene l’attenzione al credito d’imposta su canoni di locazione commerciali e contratti d’affitto d’azienda, anche se si dovrebbe pensare ad un’estensione dei tempi. Capitolo lavoro. “Accogliamo con favore – continua Bertin – l’ampliamento della platea dei destinatari del contratto d’espansione e il potenziamento del contratto di solidarietà. Vanno altresì bene le nuove disposizioni in materia di contratti di rioccupazione e la decontribuzione alternativa alla Cig per i settori del turismo, degli stabilimenti termali e del commercio anche se, sul turismo, si dovrà necessariamente intervenire con altre misure di sostegno perché il settore è stato massimamente penalizzato e, per rimettersi in linea di galleggiamento, necessita di una riapertura generalizzata”.
Potenziare i fondi per la cultura, intesa come “altra faccia” dell’offerta turistica e soprattutto moratorie fiscali che consentano agli imprenditori di guardare al futuro con serenità, gli altri punti che, secondo il presidente Bertin, andrebbero rivisti.
“Quasi quasi – conclude con un pizzico di ironia – mi verrebbe da tatuarmi il leit-motiv delle conferenze stampa del presidente Draghi:
“Questo è il tempo di dare soldi, non di chiederli”.