“La difesa idraulica del nostro territorio è una priorità per la Regione del Veneto: negli ultimi anni sono stati avviati oltre 2000 cantieri per un valore di circa 700 milioni di euro. Solo per far fronte all’ordinarietà, ogni anno, inoltre, le strutture territoriali dei Geni civili e dei Servizi forestali hanno pianificato lavori per circa 40 milioni di euro”.
L’assessore all’Ambiente e al Dissesto Idrogeologico della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, snocciola dei numeri per chiarire quanto sia attenzionato il tema del dissesto idrogeologico in Veneto rispetto a chi tenderebbe, “forse strumentalmente ad asserire il contrario, ma senza numeri o dati scientifici alla mano”.
“Ricordo anche – ha precisato l’assessore – che, nella strategia contro i cambiamenti climatici, riveste un ruolo determinante il Piano di cui si è dotata la Regione da anni nell’ambito dell’adattamento ai cambiamenti. Un Piano che ha preso il nome di “Piano D’Alpaos” perché realizzato in stretta collaborazione con il Luminare dell’Università di Padova, il Professore Luigi D’Alpaos, e che vale oltre 3 miliardi di euro di opere per la mitigazione del rischio idrogeologico. Opere in molti casi già avviate o realizzate e che hanno dimostrato la loro efficacia sia in occasione dell’evento Vaia o dell’evento del 2020 quando si sono registrate precipitazioni maggiori, sia nel 1966 che nel 2010 senza che si siano registrate le oltre 100 vittime del 1966 o che si allagasse mezzo Veneto come nel 2010. Opere e azioni che si toccano con mano e che confermano come per la Regione del Veneto la difesa del suolo, all’interno della strategia contro i cambiamenti climatici, sia stata e lo sarà, una priorità assoluta”.