L’attività criminosa dei due professionisti era finalizzata a conseguire un illecito profitto, un vero e proprio “listino prezzi” delle prestazioni eseguite nei confronti degli extracomunitari per l’ottenimento dei permessi di soggiorno. Documenti falsi forniti anche alla Questura e alla Prefettura, ben 131 clandestini accertati dalla Guardia di Finanza di Adria e Rovigo. Le indagini, svolte dalle Fiamme Gialle di Adria, erano state avviate nel 2016 a seguito di una querela per truffa presentata dal rappresentante di una società che aveva scoperto che fra la propria forza lavoro erano transitati, sulla carta e a sua insaputa, diversi lavoratori extracomunitari. I primi accertamenti svolti, su delega del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Rovigo, Monica Bombana, avevano consentito di raccogliere elementi, via via più circostanziati e univoci, secondo cui il consulente della società querelante era solito predisporre falsa documentazione (a mero titolo esemplificativo: certificazioni di redditi percepiti, bilanci, contratti di lavoro, assunzioni di maestranze) attraverso la quale permettere a lavoratori extracomunitari di richiedere il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno, in violazione del Testo unico sull’immigrazione.