La RSU della Electrolux di Susegana ha denunciato con un comunicato la paradossale situazione che si sta determinando nelle fabbriche. Mentre sono scattate in Veneto misure che vietano assembramenti ovunque, si chiudono scuole e uffici pubblici, si annullano incontri, i lavoratori devono andare in azienda senza alcuna tutela. La precauzione non vale per lavoratori e lavoratrici? La prevenzione si ferma davanti ai cancelli delle fabbriche e delle aziende private? Il profitto dell’impresa privata è più sacro del diritto alla salute?
E’ quello che si chiedono Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. Decreti , circolari Ministeriali e Regionali prevedono, tra le varie attenzioni, si legge in una nota, il divieto di assembramenti di persone, compreso ogni tipo di riunioni. Molti servizi pubblici sono stati sospesi in queste ore. Chiusi oltre alle Scuole di ogni ordine e grado, INPS INAIL, Centri per l’Impiego e vari altri uffici pubblici. Negli uffici aperti, come alcuni servizi comunali, gli ospedali , il personale è bardato con mascherine e guanti protettivi ed in più ricevono solo su appuntamento e per casi urgenti. Così, anche i sindacati: Cgil, Cisl e Uil Veneto hanno di fatto chiuse le sedi o ridotto quasi a zero l’attività. Precauzioni minime, visto il livello alto di allarme che la Regione Veneto ha ritenuto di attuare in raccordo con i Ministri competenti per la pericolosa epidemia in corso.
Quello che non torna, “sugli assembramenti di persone”, dicono, è l’assoluta assenza di indicazioni e interventi, per i luoghi di attività e lavoro privati. Infatti, nelle fabbriche, nei servizi, nei centri commerciali, in vari luoghi privati, in queste ore ci sono persino affollamento, con le persone che entrano ed escono senza nessuna precauzione e nulla si dice. Questo sdoppiamento irrazionale tra situazioni analoghe- continuano- la dice lunga sull’assoggettamento del potere pubblico al potere privato, che contrariamente dal dettato costituzionale, che fa prevalere la salute pubblica sulle necessità del fare impresa, il principio risulta stravolto e paradossale. C’è palese assenza di buon senso.In Electrolux, dove lavora una popolazione eterogenea di persone, sia per origine che per ruoli professionali, con una alta mobilità, nessun particolare controllo ne precauzione aggiuntiva è stata adottata. È così in tutti gli altri luoghi di lavoro.
La RSU Fim Fiom Uilm dell’Electrolux di Susegana ha chiesto già sabato mattina provvedimenti, con l’obiettivo che si adottassero i necessari accorgimenti minimi fin dal rientro dal week end. “Siamo entrati a lavorare lunedì mattina come nulla fosse accaduto in Veneto. E per l’intera giornata non si è visto nessun intervento”.Dopo l’inutile attesa della convocazione è stata comunicata la situazione ai lavoratori e chiesto dagli RLS (rappresentanti della sicurezza) un incontro urgente sul tema al Responsabile sicurezza di stabilimento.