Negli ultimi anni il tirocinio si è diffuso sempre più come misura di politica attiva per l’inserimento lavorativo di soggetti disoccupati e inoccupati, nonché come importante esperienza di lavoro per studenti e giovani in uscita dai percorsi di istruzione e formazione. È quanto emerge dal report di approfondimento di Veneto Lavoro sul numero di tirocini attivati in regione tra il 2013 e il 2015 e sulle caratteristiche dei lavoratori e delle aziende coinvolte. Si tratta complessivamente di circa 100 mila tirocini, di cui 38 mila attivati nel solo 2015 (+42% rispetto al 2013), tra quelli di inserimento o reinserimento lavorativo rivolti a persone in cerca di lavoro (il 66% del totale), tirocini estivi per studenti e tirocini formativi e di orientamento. Quasi uno su due è stato attivato dai Servizi pubblici per l’impiego ed è in costante crescita il numero di quelli strettamente connessi a specifiche misure di politica per il lavoro messe in campo dalla Regione del Veneto. Si è passati dai circa 2.400 del 2014 agli oltre 7 mila del 2015, il 90% dei quali nell’ambito del Programma Garanzia Giovani. «Per i giovani il tirocinio rappresenta un’utile occasione per entrare in contatto con il mondo del lavoro, ma è anche uno strumento di reinserimento lavorativo per persone disoccupate – afferma l’assessore regionale alla formazione e al lavoro Elena Donazzan -. Per questo, come Regione, lo abbiamo inserito in molti progetti di politica attiva, compresa Garanzia Giovani che in Veneto sta dando buoni risultati. Inoltre, il crescente ricorso da parte delle aziende, anche di grandi dimensioni, a questo strumento, ci conforta, a patto che si riveli il mezzo per un inserimento stabile nel mercato del lavoro e non solo un’isolata, per quanto utile, esperienza lavorativa».